Il Cerchio Magico
Capita di sbagliare velocità di centrifuga in lavatrice e ritrovarsi quel meraviglioso dolcevita regalo di Natale del 2018 ridotto a striminzita maglietta mezze maniche. Ebbene, qualcosa del genere è accaduto a Messina, dove, come in ogni realtà politica che si rispetti c’era un cerchio magico di normali dimensioni, formato da fedelissimi, fedeli e new entry.
Il cerchio magico ce l’hanno tutti, #quellicheceranoprima, #quellichecisonooggi, #quellichecisarannodomani.
Un po’ come la coperta di Linus serve a fare da cuscinetto rispetto all’esterno. Ma col passare del tempo questo cerchio si è ristretto diventando un cerchietto. Le prime avvisaglie ci sono state negli anni scorsi, con la doppia tendenza degli uomini buoni per ogni stagione (quelli che dove li metti stanno) e quella degli “uni e trini”, i cosiddetti multitasking in grado di sostenere più di un incarico senza cenni di fatica.
Il Cerchio Magico: i Multitasking
Già da un po’ si avvertivano segnali che il dolcevita non era più quello dei tempi andati. Ad esempio quando, nel giugno del 2023 il presidente dell’Atm Giuseppe Campagna diventato presidente dell’Azienda servizi municipalizzata di Taormina mantenne le due cariche per un anno senza battere ciglio con una tenuta fisica da superman. Vi è da dire che in quell’estate 2023 dopo l’elezione di Cateno De Luca a sindaco di Taormina si registrò un’infornata di esperti a titolo gratuito che nella vicina Messina avevano ruoli istituzionali, ma tant’è.
Quando Campagna lascia il ruolo di presidente Atm, nel novembre 2024, tutti pensano che stia per dedicarsi a tempo pieno all’Asm di Taormina. Invece no, per non lasciarlo oziare nei cinque minuti e mezzo che restano ogni giorno a chi ricopre cariche di vertice, ecco che viene nominato a dicembre 2024 nientepopodimeno che direttore generale della Città Metropolitana di Messina.
Certo, all’ex presidente Campagna l’Atm è rimasta nel cuore, tanto che c’è chi sussurra (ma non si può dire) che la sua presenza in spirito aleggia sull’azienda e a volte anche in carne ed ossa. Pare che c’è chi si azzarda a pensare di chiamarlo “presidente emerito”.
Il suo posto all’Atm nel novembre 2024 è andato a Carla Grillo (che era nel cda) e che oltre ad essere presidente è anche direttore generale.
Il Cerchio Magico: Uni e Trini
Come in una scacchiera la casella di direttore generale della Città Metropolitana andata a Campagna era ricoperta, fino a poche settimane prima, da un altro super fedelissimo di Cateno De Luca, il geologo Salvo Puccio che, grazie ad una convenzione tra Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni, è stato dg al quadrato (ovvero doppio) contemporaneamente nei due enti per un anno.
Puccio, che negli anni scorsi è stato anche presidente e dg Amam, esperto dei comuni di Messina e Taormina, si è dimesso da una delle doppie cariche (quella alla Città Metropolitana) nell’ottobre del 2024, restando quindi esclusivamente dg del Comune di Messina fino a pochi giorni fa.
Già perché il sindaco Federico Basile lo ha nominato direttore generale di ArisMe, l’Agenzia per il risanamento di Messina, non esattamente un incarico poco impegnativo. La nomina pare sia temporanea ma non si comprende perché non scegliere qualcuno che possa dedicarsi a tempo pieno ad un settore così delicato. Del resto non è che Puccio abbia molto tempo ulteriore a disposizione, stando almeno a dichiarazioni e presenze in conferenza stampa in ogni dove.
Sulla nuova nomina di Puccio hanno acceso i riflettori i consiglieri comunali dem Felice Calabrò e Alessandro Russo, che hanno messo nel mirino anche un’altra nomina, quella di Pietro Picciolo a direttore generale della Patrimonio spa. Sulle modalità di questa selezione i due consiglieri chiederanno ulteriori chiarimenti ma la perplessità, anche in questo caso è sugli altri incarichi di Picciolo.
Il neo direttore generale della Patrimonio fa parte del Cda dell’Asm di Taormina (dove Campagna è presidente) nonché componente della commissione di liquidazione di Atm azienda speciale. Pietro Picciolo, commercialista, è uno dei fondatori di Sud chiama Nord ed è stato anche tesoriere del movimento.
A proposito di Sud chiama Nord a inizio 2025 c’è stato il caso di Laura Castelli, presidente del partito nominata capo di gabinetto della Città Metropolitana scatenando una serie di polemiche. Laura Castelli si è dimessa dopo pochi giorni spiegando di non poter garantire la presenza quotidiana a Palazzo dei Leoni come da ruolo perché incompatibile con gli impegni da presidente del partito, dimostrando, è il caso di dirlo rispetto al contesto generale, una buona dose di umiltà.
Basile le ha quindi conferito un incarico da consulente alla stessa cifra di quello che avrebbe percepito da capo di gabinetto. 😱
Nel quadro generale ci sono da aggiungere movimenti di chi esce da una porta e rientra da una finestra, consulenze plurime tra partecipate, comuni della galassia deluchiana, Ars e affini. Ma rientrano nella logica di tutti i partiti (ebbene sì, Sud chiama Nord si comporta esattamente come #quellicheceranoprima e prima ancora e prima e prima ancora fino al pleistocene).
Nessuno mette in dubbio competenze, dedizione alla causa, professionalità, abnegazione al limite dell’umano, ma a volte ragioni di opportunità dovrebbero essere valutate. Si dice che tutti siamo utili e nessuno è indispensabile ma forse in questo caso non è così. Forse l’aria della zona jonica contiene particelle che donano super poteri o non si riesce a trovare chi ha il quid necessario.
Oppure serve un idraulico che aggiusti la centrifuga della lavatrice (non lo dico io ma quelli del cerchio magico rimasti fuori dopo che si è ristretto) 👨🔧


