ATM Messina
Il tram volante della campagna elettorale di Cateno De Luca del 2018 è andato talmente alto da uscire dai radar per almeno un anno e mezzo. A dire il vero negli ultimi mesi non è che ci fosse affollamento di vetture sui binari, soprattutto nelle ore di maggiore necessità.
Al di là della satira è evidente che con le due amministrazioni deluchiane il servizio pubblico trasporti è decollato raggiungendo vette di efficienza mai viste. Non poteva essere altrimenti visti i numerosi ed ingenti finanziamenti a disposizione a vario titolo da Comune, Regione, Pnrr e progetti europei. Il sindaco De Luca ha consegnato chiavi in mano a Campagna una Ferrari con il pieno di benzina. E pensare che appena insediato Cateno aveva urlato in comizi a destra e a manca che lui le partecipate non le voleva proprio, quei “bancomat della politica” buoni solo a pagare stipendi a cda e cerchi magici. Ma dagli annunci di Edward mani di forbice al dilagare delle extension per capelli è un attimo. Con le partecipate ci ha preso gusto ed anzi ha fatto il salto di qualità: le ha trasformate.
La vecchia Atm ad esempio è diventata la bad company imbottita di debiti e Atm spa versione Ferrari è la good company. Atm Spa priva di debiti è un salvadanaio controllato a vista dai fedelissimi ma soprattutto è stazione appaltante.
E’ diventata maggiorenne, può fare tutto da sola senza rendere conto e ragione a nessuno se non ai vertici che a loro volta, scelti dal leader, rispondono solo e semplicemente a lui. Dalla scena sparisce il consiglio comunale che nei confronti dell’Atm Spa non ha più gli stessi poteri di controllo e può solo abbaiare alla luna. Essere stazione appaltante, e lo sa anche il più ingenuo dei politici, significa avere le chiavi della macchina.
Il sistema si è rivelato talmente buono che De Luca lo sta replicando a Taormina. Se qualcuno si fosse perso una puntata andata in scena a Messina negli anni scorsi può vedere il replay a Taormina (un po’ come le fiction Rai su Raiplay).
I BUS
Il servizio di trasporto pubblico funziona (e ci mancherebbe pure che non funzionasse con tutti i soldi arrivati nelle casse dell’Atm) e lo dico da utente. Sono una fan di MoveMe e utilizzo i bus con grande soddisfazione. Abitando in centro sono fortunata perché sono tante le linee che posso utilizzare, so che nei villaggi non tutti sono entusiasti come me. L’efficienza si raggiunge quando anche il servizio è ben organizzato e su questo c’è da lavorare. Sul tram non posso esprimermi allo stesso modo perché da molti mesi il servizio lasciava molto a desiderare.
Ps. Ma perché i minibus sostitutivi del tram non fanno il percorso del tram? Misteri….
IL PARKING DIVERSAMENTE SMART
D’accordo che ci sono tanti soldi, d’accordo che i finanziamenti impongono il rispetto dei tempi ma l’ansia da prestazione crea mostri. Lo smart parking così come appare oggi sembra avere come obiettivo sfiancare gli utenti. Le app si sono trasformate in un cubo di Rubik, prima di parcheggiare devono coincidere tutti i tasselli.
Trova il numero dello stallo, guarda bene se è scolorito o vai a intuito, ripassa le addizioni, 3 più uno fa 4, torna a guardare la targa perché non te la ricordi, tatuati la targa sul polso così non te la scordi, aggiorna l’ora, se residente sposta l’auto di due stalli e torna alla casella di partenza, porta il metro per misurare lo stallo se è per mezza macchina trovane un altro o parcheggia in verticale, se il numero dello stallo è scritto con l’inchiostro invisibile metti 00000, anzi metti 007 la spia che mi multava. Attento all’alberello o quel che ne resta (avete notato che tutti gli alberelli hanno un aspetto triste e infelice?).
Non c’è un vademecum né un regolamento e le faq aumentano di giorno in giorno. Un libro a parte si potrebbe scrivere sul perché in alcuni parcheggi non si possono usare le app ma devi pagare come negli anni ‘90 e non ti dà neanche il resto.
CERCHIETTO MAGICO
Lunedì Orsa, Cisl, Faisal Cisal hanno proclamato 24 ore di sciopero per una serie di motivi (esternalizzazioni, rapporti tesi, gestione dei premi, contratto di II livello) che hanno portato nel corso degli anni i sindacati a duri scontri. Nel mirino una gestione da Fattoria degli animali dove tutti gli animali sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri. Così come nella “casa madre” il cerchio si è ristretto lo stesso è accaduto all’Atm.
I più uguali di tutti sono spesso quelli che stanno in ufficio, a volte dopo una serie di balzi di parametri da far impallidire Gianmarco Tamberi e per di più senza bisogno di allenarsi.
Più volte sindacati e consiglieri di opposizione hanno contestato il metodo dei premi che da incentivi per produttività e performance sono diventati una sorta di “bonus sulla fiducia”. Alessandro Russo nell’ultima interrogazione, pone domande sull’incentivo da diecimila euro al responsabile per la prevenzione e la protezione che viene dato al momento dell’incarico e quindi prima del raggiungimento degli obiettivi. Sistema che è l’esatto opposto di quel avviene ovunque. Russo nota che non è la prima volta che si premia in anticipo un dipendente.
È un po’ come se il mio prof d’italiano mi avesse dato 8 ad un compito in classe prima ancora di averlo letto, basandosi sulla fiducia. Va bene supportare l’autostima ma ci sono dei limiti.
A proposito di incentivi Alessandro Russo e sindacati si chiedono se tre dipendenti spostati per due mesi in officina con relativi aumenti siano stati scelti in base a interpelli, selezioni e quali aumenti di parametri si siano verificati. Altro dubbio amletico se i bonus del 2024 siano confermati, sempre preventivamente, anche nel 2025. Del resto chi è più uguale lo è per sempre.
ATM MESSINA: LE ESTERNALIZZAZIONI
Tra i motivi dello sciopero Orsa, Cisl, Fisal Cisal c’è un incremento nelle esternalizzazioni. Ad esempio nel gennaio 2025 c’è stata una procedura negoziata senza bando ai privati per il servizio di assistenza ai bus, poi la manifestazione d’interesse per la manutenzione dei climatizzatori, a marzo la manifestazione d’interesse per la manutenzione full service della flotta bus. I verificatori da tempo sostituiti da agenti privati, e i carro attrezzi dei privati affiancano quelli dell’azienda da un bel po’. Ultimo arrivato il bando per chi raccoglierà i soldi dai parcometri. Una propensione alla privatizzazione in un’azienda che ha più di 500 lavoratori e che rischia di diventare l’anticamera di esuberi.
ATM MESSINA: IL PRESIDENTE-DG
L’avvocato Carla Grillo è presidente e direttore generale dal giorno delle dimissioni di Claudio Iozzi. Già ai tempi del bando che portò alla nomina di Iozzi i requisiti richiesti per il ruolo erano diventati più light abbassando l’asticella della specifica competenza nel settore. Posto che la carica di presidente e componente del cda è politica, quella di direttore generale dovrebbe prevedere, seppure non sia un obbligo, almeno una specifica competenza. Al di là delle ragioni di opportunità c’è chi ha perplessità sulla compatibilità come un movimento di cittadini che ha scritto al Consiglio dell’ordine degli avvocati perché vengano sgomberate.
I BUS DA VILLAFRANCA A MONDELLO
L’idea di un bus che da Messina copra anche tutto il comune di Villafranca Tirrena è bellissima, almeno da utente perché il costo del biglietto è da tariffa urbana. È piaciuta molto meno ad una compagnia privata che, come da contratti di servizio con la Regione Siciliana, serve le linee extraurbane coprendo più comuni, che ha presentato ricorso al Tar per concorrenza sleale. Il timore è che le mire di Atm in the world in futuro portino allo Shuttle Ganzirri-Mondello.