Dall’I-Hub all’aiuola in 4 anni, anzi, nel volgere di pochi mesi. Già perché fino ai primi mesi del 2025 il Polo Tecnologico che doveva cambiare il volto della città, attrarre giovani, investimenti, portare posti di lavoro e multinazionali, appariva in buona salute, stando alle dichiarazioni dell’amministrazione. Il de profundis è arrivato nel mese di giugno con l’annuncio di un diverso destino per un’area che da destinataria di progetti ambiziosi diventerà una sorta di ForestaMe in pillole. Il 6 ottobre inizieranno le ultime demolizioni (ex Casa del portuale ed ex Silos Granai) e ancora non è neanche chiaro che tipo di parco, terrazza o giardino verrà.
Quanto all’I-Hub si ritorna alla casella di partenza se non direttamente in garage.
Ripercorriamo le tappe. Con una delibera del luglio 2021 il sindaco Cateno De Luca e la vice sindaca Carlotta Previti (bravissima ad intercettare fondi europei), sanciscono la nascita del Polo dell’Innovazione che tra Pon Metro 2021-2027, React Eu e programma complementare ottiene più di 71 milioni di euro di finanziamenti. Nel 2022 le somme vengono confermate ed il 14 settembre del 2023 in pompa magna e con tanto di foto di gruppo iniziano le demolizioni degli ex Magazzini Generali e del mercato ittico. Il sindaco Basile dichiara: “L’amministrazione del fare prosegue e un Parco scientifico sorgerà su queste macerie come programmato da De Luca con una visione di rilancio e sviluppo di Messina. L’I-Hub, in sintonia con l’Università, offrirà un alto grado di innovatività tecnologica per la sperimentazione e l’applicazione di soluzioni intelligenti per la gestione dei servizi urbani e delle imprese del territorio. Messina deve rivestire un ruolo di primo piano nella promozione della digitalizzazione”.
Presente anche Cateno De Luca gongolante perché quanto programmato dal 2019 sta per realizzarsi “qualche anno fa si parlava di colossi dell’e-commerce Amazon, Google ed altri e adesso, in concomitanza con l’avvio delle demolizioni ospiteremo il primo grande evento del sud Italia (ndr. Sud Innovation Summit), una vetrina di grande valore. Messina deve diventare leader nell’open innovation e nella digitalizzazione”.
Nel 2024 l’I-Hub è ancora in salute ed è la stessa amministrazione a rassicurare quanti temono, con l’incombere della rendicontazione di fine anno, la perdita dei finanziamenti. La tesi è che le prime demolizioni sono costate meno del previsto ed i risparmi sono stati spostati su altre opere (ad esempio le strade) senza intaccare le sorti del progetto finale: “Finite le demolizioni si passerà al bando di progettazione dell’I-Hub”. A settembre 2024 l’assessore Mondello indica gli step: “entro metà 2025 fine demolizioni, collaudo dell’I-Hub nel 2029”. Un mese dopo Basile dichiara: “Con la costruzione dell’I-Hub cambierà il volto di un’intera zona di Messina. Non saranno solo quattro mura, abbiamo le idee chiare su cosa sorgerà in quell’area e in attesa che venga costruito il contenitore, stiamo già lavorando da due anni sul contenuto ovvero ad eventi come il Sud Innovation Summit”.
Idee talmente chiare che vengono ribadite nei mesi successivi con l’annuncio delle ultime demolizioni (ex Casa del Portuale ed ex Silos) da gennaio 2025 e conferma la costruzione del Polo dell’innovazione. “Continuano le interlocuzioni con le grandi aziende grazie al Sud Innovation Summit”.
A gennaio 2025 l’I-Hub è vivo e vegeto ed in sede di commissione consiliare a Palazzo Zanca si apprendono ulteriori dettagli. Ci sarà l’area “Green ad innovation”, sistemi smart di irrigazione e illuminazione, Graceful living area e Graceful Living building, cuore pulsante di una città green, smart and innovation, un luogo dove studiare, lavorare, incontrarsi, rilassarsi, formare e sostenere i talenti. “Un’area così appetibile e logisticamente ben collocata può attrarre grandi firme nazionali ed internazionali”. L’amministrazione conferma che l’I-Hub è stato ritenuto ammissibile anche per il Pon 2021-2027 e si procederà con la gara di progettazione.
Invece, pochi mesi dopo l’I-Hub viene inghiottito da un buco nero. A giugno 2025 si perdono le tracce del Polo Tecnologico a favore del progetto “Dalla memoria al futuro: terrazza panoramica e percorsi di rinascita urbana”.
Degli oltre 71 milioni iniziali in 4 anni sono stati spesi i soldi per le demolizioni (poco meno di 5 milioni) e per la terrazza panoramica si dovrà procedere con concorsi di idee per la progettazione (cifra prevista 25 milioni di euro). E l’I-Hub? Keep calm and wait sembra dire l’amministrazione sorvolando su cosa sia accaduto da febbraio a giugno ed alle motivazioni che hanno capovolto il percorso: si farà nell’area di via Santa Cecilia bassa, grazie ad un accordo (ancora ai primi passi) con le Ferrovie dello Stato. Quando, come, con quali fondi e soprattutto perché sia finita così, è ancora da definirsi.
Oggi, prendendo a prestito le parole del sindaco “non c’è più il contenitore” (l’I-Hub) ma la giunta lavora ancora sui “contenuti” (il Sud Innovation Summit giunto alla terza edizione al costo quest’anno di 200 mila euro). Tutto bellissimo, tutto green, alberi ad alto fusto, giardino fiorito, terrazza con vista Stretto, apericena, selfie, jogging e relax ma il resto? I posti di lavoro gli investimenti, il polo per lo sviluppo, la digitalizzazione, Messina leader dell’open innovation? E dove vanno a finire i contenuti senza contenitore?


